Per tutti, ma con qualche cautela

Questa non è una barzelletta, anche se sulla pagina TikTok dove l’ho trovata veniva presentata così. Anche senza spoilerare, devo avvisare che può disturbare qualcuno. Da questo momento in avanti, leggete a vostro rischio e pericolo. L’immagine è stata generata con MidJourney.

La storia più o meno era così:

Un detenuto molto pericoloso evade  da un carcere e nella sua fuga si introduce in una casa dove vive una coppia di giovani sposi. E’ notte: i due sono sorpresi nel sonno a letto e non possono opporre nessuna resistenza mentre il malvivente li lega. Con orrore, il marito vede che l’intruso si china sul collo della moglie per darle un bacio sulla pelle, e la ragazza annuisce spaventata. Poi l’uomo si allontana e va nel bagno di casa. 

Allora il marito sussurra concitato: “Cara, è terribile! Questo mostro ci ucciderà sicuramente! Ma forse vuole fare l’amore con te e tu potresti in qualche modo calmarlo. Ho visto che ti dava un bacio sul collo: è chiaro che ti desidera. So che è terribile, ma se ti vuole non opporti. Non farlo arrabbiare, e forse ci salveremo!”
La donna lo guarda in modo strano e poi dice: “Caro, quando quell’uomo si è chinato verso di me non mi ha baciata, ma mi ha detto di essere gay e mi ha chiesto se nel bagno avevamo della vaselina. Forse vuole fare l’amore con te e tu potresti in qualche modo calmarlo. So che è terribile, ma se ti vuole non opporti. Non farlo arrabbiare, e forse ci salveremo!”

Come dicevo non è affatto una barzelletta. Forse una volta questa storia sarebbe stata catalogata come “apologo morale”. La sua forza, come sempre in questi casi, sta nell’improvviso e imprevisto capovolgimento finale del punto di vista, che spiazza il lettore. Il marito è un vigliacco disposto a sacrificare la moglie pur di salvarsi: non solo accetta che la donna possa essere violentata, ma vuole che lo sia, nella speranza che questo possa placare la rabbia del detenuto. Senza stare a pensarci nemmeno un momento accetta lo schema per il quale la donna è preda del più forte, e confida che il più forte in quella situazione (ossia il malvivente che li tiene in ostaggio) accetti la donna come una sorta di offerta che lui, il marito legittimo, gli porge riconoscendo così la sua situazione di inferiorità e sudditanza. 

Insomma, una sorta di dialettica del riconoscimento hegeliana, nella quale il ruolo di mediatore non è svolto dalla “cosa” (come nella Fenomenologia dello Spirito) ma dalla donna, che appunto viene ridotta al ruolo di cosa. 

Non solo, ma il marito si aspetta che la donna accetti senza fiatare, piegandosi a uno schema patriarcale in cui lei non può svolgere alcun ruolo attivo. Egli si attende che la donna accetti il sacrificio di sè, o almeno della propria dignità, perché crede che questo sia il suo (di lei) ruolo all’interno della coppia: come col lavoro, come con i figli, come con la gestione della casa. Non mi soprenderei, anche se la storia non contiene cenni in proposito, che il marito si aspetti che in futuro tutto nella loro vita di coppia tutto possa restare invariato: in fondo non è stato lui a creare questa drammatica situazione, il vero “cattivo” è il detenuto che ha fatto irruzione nella loro casa, e in fondo si tratta solo di trovare la soluzione più razionale, ossia quella che nella somma algebrica di bene e male permetta di avere il maggior beneficio per il maggior numero possibile di attori.

La scena però si ribalta in modo inaspettato. L’oggetto del desiderio sessuale non è lei, ma lui. E’ lui che adesso è chiamato al sacrificio di sé e della propria dignità per salvare (forse) la vita biologica. E la donna non manca di sottolinearlo riprendendo le stesse parole che il maarito le aveva appena rivolto, ma indirizzandole a lui. 

La storia si interrompe qui (altrimenti non potrebbe presentarsi come barzelletta), lasciando volutamente aperti molteplici scenari per la sua conclusione.

E voi, come pensate che andrà a finire? Provate a rispondere nei commenti.

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